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MORIA TROTE 2011
DOVE ANDREMO A FINIRE?
Il “CUORE VERDE DEL TRENTINO” lo leggiamo su tutti i cartelli quando stiamo per entrare nelle frazioni del nostro Comune, effettivamente siamo anche un po’ fortunati a vivere in un posto così bello pieno di tante attrattive di vario genere, quella volta che mi sono sposato il mio amico di infanzia Nicola prendendomi in giro mi disse “ Alfo’ ma in quale nuvola abiti?” effettivamente era una serata nuvolosa con cumuli molto bassi che coprivano tutta la strada però poi il giorno dopo quando vide l’ ambiente così bello e naturale dove vivevo si complimentò per tutta la strada che avevo fatto per vivere in un posto così bello.
Certo i paesi di montagna hanno comunque tanti disagi rispetto alla città ma è un prezzo che si paga anche volentieri.
Però tanti disagi per i più appassionati vengono compensati da grandi camminate, fantastici giri in mountain bike, con vista di montagne impetuose e panorami mozzafiato.
Per non parlare degli sport in montagna sia invernali che estivi, per gli Hobby come la caccia e la pesca.
Voglio subito soffermarmi sull’ hobby della pesca che conta nel Nostro Comune circa il 10 % degli abitanti, luoghi di pesca, a mio modesto parere, fantastici con svariati chilometri di corsi d’acqua a cominciare da Refavaie fino su a Calaita, posti come dicevo fantastici che però nel corso del 2011 hanno subito un trauma molto molto forte, si purtroppo è successo il PATATRACK.
La mattina del 21 luglio 2011 è successo quello che NON doveva succedere, purtroppo una improvvisa moria di trote si è sviluppata lungo il corso del torrente Vanoi lungo la statale che costeggia Caoria, un infinità di trote adulte morte sono state notate da un pescatore che si aggirava nella zona interessata, immediatamente sono state allertate le forze dell’ ordine e le Autorità Competenti per capire cosa era successo.
INQUINAMENTO A SEGUITO DI FLUITAZIONE DI SOSTANZE NOCIVE, questo è il tremendo responso dei tecnici incaricati dall’ Associazione Pescatori del Vanoi, che a seguito di analisi effettuate dall’ Istituto Agrario di San Michele all’ Adige su alcuni esemplari di trote, visibilmente sbiancate, hanno determinato un possibile avvelenamento acuto da sostanze liquide contenenti cloro, ammoniaca e/o soda caustica.
Il giorno dopo si contano i morti, un tratto di torrente completamente distrutto, addirittura da alcune foto si vede lo sbiancamento dei sassi che di solito sono coperti di alghe, ebbene bianchi come fossero stati lavati col bruschin, vita inesistente in tutte le forme con la totale assenza di Benton che abita la parte bassa dei corsi d’acqua neanche uno scazzone che di solito in tutte i Nostri corsi d’ acqua vive abbondantemente.
Siamo totalmente disarmati, contro un inquinamento di queste dimensioni cosa si può fare? L’unica cosa che si può fare è prendere atto di quello che è successo, quantificare i danni sia materiali, ma molto di più i danni ambientali e di immagine al quale l’intera Valle del Vanoi è andata ed andrà incontro, ma non solo per il breve periodo successivo al FATTO ma anche per un futuro piuttosto lungo, e soprattutto trovare il COLPEVOLE, perché dalle falde acquifere non compare all’ improvviso cloro o quant’altro, qualcuno ce l’ha buttato dentro e quel qualcuno deve farsi un esame di coscienza e pagare le conseguenze del danno provocato.
Concludo questo mio articolo con tristezza perché è molto brutto che in un attimo il gesto di sconsiderati possa incidere così fortemente in un ecosistema così delicato ma così fortemente instauratosi con gli anni attraverso la cura che molte persone mettono per avere un ambiente naturale ed incontaminato, colgo l’occasione per chiedere scusa a quei pescatori venuti da lontano che non informati hanno pescato nelle zone interessate dall’ inquinamento con scarsissimi risultati, ma li voglio anche tranquillizzare perché a dire di tecnici esperti del settore le suddette zone in breve tempo torneranno ad essere pescose e pulite.
Facciamo in modo che il “CUORE VERDE DEL TRENTINO “ lo sia per sempre senza interventi negativi.
News By il Segretario Alfonso 20 novembre 2011